Ai confini ed oltre
2023

Confini ed Oltre è dedicato anche quest’anno alle nuove musiche che si muovono in quel territorio di mezzo fra scrittura e improvvisazione, contraddistinto da linguaggi di forte carica innovativa.
Il tema principale della rassegna è il confronto fra generazioni diverse di musicisti.
Negli ultimi cinque anni si è verificata  una progressiva attenzione alla generazione under 35, grazie a numerosi bandi, non solo del FUS, che ha aiutato una intera generazione di musicisti a trovare concerti in Italia e all’estero.
Il pubblico alla Sala Caritro avrà la possibilità di ascoltare musicisti di generazioni diversi, a concerti alternati. La scena culturale italiana oggi è molto vivace e ciò si deve in buona parte alle nuove generazioni che vivono una stagione di forte riconoscimento anche all’estero. Non a caso il primo concerto, di due musicisti neppure trentenni, porta il programma di un cd pubblicato da un’etichetta norvegese. I gruppi in programma vengono da tutta Italia, dalla Sicilia a Roma, la Toscana, le Marche, il Veneto, la Lombardia.
Il 12 ottobre 2023 prima del concerto serale, alle 14, con il quartetto del giovane musicista veneziano Marco Centasso, si terrà una tavola rotonda alla Facoltà di Lettere di Trento, coordinato dal professore Uvietta, con la presenza del consulente Centro Santa Chiara, Enrico Bettinello e del musicologo Giordano Montecchi.

Nella rassegna di quest’anno vi sono ben cinque nuove uscite discografiche, a testimoniare la creatività che nonostante tutto continua a permeare la scena italiana.

La rassegna "Ai Confini ed Oltre" si può tenere grazie al contributo della Fondazione Caritro





Sala Conferenze della Fondazione Caritro, via Calepina 2, Trento

Aula magna Liceo Rosmini via Malfatti 6, Trento

Sala Marangonerie, Castello del Buoncosiglio, via Bernardo Clesio 5, Trento

Necessaria prenotazione con entrata gratuita (nome e telefono) a info@sonataislands.com
Il posto verrà tenuto fino alle 20.30








28 settembre Sala Conferenze della Fondazione Caritro, Trento - ore 20.45


Sonata Islands meets Chiara Orlando “A PLACE OF STILLNESS"

M. Chiara Orlando voce/ Emilio Galante flauto/ Alessandro Bianchini vibrafono/ Pietro Ciancaglini contrabbasso

Con questo progetto Chiara Orlando presenta un vasto repertorio di brani originali, frutto delle ricerche musicali ed idee maturate negli anni, insieme ad alcuni standards rivisitati per lei più rappresentativi (Boplicity, Nardis, With a song in my heart, Beatrice).
Lo stile delle composizioni, scritte insieme a Pietro Ciancaglini, è un jazz moderno che risente però dell'influenza della tradizione, ed è caratterizzato a volte da una forte idea ritmica, a volte da un tema di grande lirismo e raffinatezza armonica.
Ogni brano è ispirato da uno stato d'animo o da un ricordo ben preciso che riporta al titolo del disco "A Place of Stillness", ovvero il posto della quiete, che ognuno di noi ricerca nella propria vita in luoghi o immagini diverse.
 









5 ottobre Sala Conferenze della Fondazione Caritro, Trento - ore 20.45

Bilico

Jacopo Fagioli tromba/ Nico Tangherlini pianoforte

Bilico è il duo composto dal trombettista Jacopo Fagioli e il pianista Nico Tangherlini. Il duo suona musica originale molto espressiva che può essere descritta come moderno jazz cameristico. Il carattere espressivo della loro musica emerge dalla sensibilità dei due artisti e dalla loro continua ricerca di equilibrio tra suono e ascolto.
Il duo ha iniziato la propria attività nel marzo 2019 ed ha ottenuto il primo riconoscimento nel medesimo anno con la vittoria del Premio Marco Tamburini a Rovigo e si è esibito in Club e Festival Jazz nazionali come L'Aquila Jazz, Mammut Jazz Festival, JAZZMI, Ferrara Jazz Club.
Il titolo dell’album si ispira al concetto di “essere in” Bilico, trovarsi cioè in uno stato di equilibrio instabile. Ascoltando l’album ci si accorgere che il tema della precarietà di equilibrio è affrontato come progressione di sensazioni. Nello svolgersi dell’album il concetto di precarietà è interpretato come senso di sospensione e accompagnato dalla ricerca costante di un equilibrio provvisorio. Tale equilibrio precario permette all’ascoltatore all’unisono con gli stessi musicisti di fare esperienza del potenziale creativo che scaturisce da un’azione continuamente in divenire.
Il filo conduttore di questo lavoro è il sincero desiderio di ricerca e di scoperta che non vuole ripetere strade già conosciute e sicure, ma abbandonarsi al sentire dei musicisti e all’incontro delle loro sensibilità. La forte espressività della musica è l’elemento che maggiormente rappresenta il progetto. Ciò lo si nota ascoltando ciascun brano, sia che si presti attenzione alle parti composte sia che ci si immerga nei molti momenti di improvvisazione.
Jacopo Fagioli è un trombettista jazz originario di Poggio a Caiano (Toscana, IT). Ha studiato jazz e ha maturato un profondo interesse per le musiche improvvisate. Attualmente iscritto al biennio di tromba classica, è attivo in diversi progetti originali di artisti jazz della scena nazionale come Federico Nuti – InFormal Setting, Francesca Gaza - Lilac For People, Sara Battaglini - Vernal Love. Suona anche il trombone e collabora spesso con orchestre jazz in Toscana, Umbria ed Emilia Romagna.
La rivista Musica Jazz lo ha individuato come 3° Nuovo Talento Italiano nella classifica TOPJAZZ 2022.










12 ottobre Aula Magna Liceo Rosmini- ore 20.45
Marco Centasso Hidden Room
Marco Centasso, contrabbasso/ Alberto Collodel clarinetto basso/ Giovanni Mancuso piano/ Raul Catalano batteria.

La Parco della Musica Records pubblica “Hidden Rooms”, il disco d’esordio del contrabbassista Marco Centasso, tutte composizioni originali che, come il titolo del disco sottolinea, rivelano stanze nascoste, contenuti latenti e inconsci del percorso del musicista e le numerose influenze che ispirano il suo processo compositivo: cinema, fotografia, filosofia, psicanalisi e autori come Oliver Sacks, Donna Haraway, James Bridle. Tra composizione e improvvisazione, jazz e musica contemporanea, suono e immagine, la musica di Marco Centasso è il frutto di un rizoma di suggestioni che attingono da questi interessi, dalle sue esperienze e dalla sua città: Venezia. Diplomatosi in Contrabbasso Jazz, Marco ha sempre portato avanti vari percorsi di ricerca e di esperienze, specializzandosi in altri ambiti musicali e artistici. La sua città è sempre stata una complice perfetta: la Biennale di Arte e Musica, i rapporti con il Conservatorio di Venezia e l’Università Ca’ Foscari hanno concesso a Marco di misurarsi al fianco di musicisti del calibro di Pauline Oliveros, Evan Parker, Daniele Roccato e nell’attività concertistica presso teatri, musei ed esibizioni estemporanee. I progetti musicali che ha fondato in questi anni – il quintetto RAME, che fonde musica jazz e testi italiani, e il trio Ophir, che si spinge fino alle avanguardie del jazz sperimentale – testimoniano l’impronta del suo stile nelle composizioni, nei contenuti e anche nell’uso dell’immagine. Non solo musicista: sulla scia della grande vitalità artistica della città e gli studi di arti della stampa, Marco ha coltivato la passione della fotografia e della stampa fotografica, aprendo una camera oscura, presentando alcuni suoi progetti in mostre fotografiche. Parallelamente ha mantenuto sempre un vivo interesse per gli studi sociali, neurologici e psicologici. Ciascuno di questi elementi è rintracciabile in ogni suo brano, che si fa quindi segno di uno stile inconfondibile e portatore di messaggi, riflessioni e quesiti che interrogano l’arte, la musica e la vita.
Il disco Hidden Rooms oltre ad aver avuto ottime recensioni a livello nazionale tra cui: JAZZIT, Il Manifesto, Mescalina, Il Resto del Carlino ha inserito la mia figura di giovane compositore e contrabbassista tra i primi dieci posti della Top Jazz Nuovi Talenti 2022 della prestigiosa rivista Musica Jazz, classifica pubblicata nel mese di gennaio della rivista.



Alle 14 tavola rotonda alla facoltà di Lettere dell’Università di Trento sul tema della rassegna, vale a dire il confronto fra diverse generazioni di jazzisti italiani. Si ragionerà sull'influenza che ha per la crescita artistica di un giovane musicista la selezione attraverso bandi dedicati. Per le generazioni precedenti valeva solo l'affermazione sul campo. Soprattutto i musicisti jazz, al contrario di quelli classici, non hanno mai, fino a tempi recenti, visto meccanismi di selezione pubblica che li tutelassero.
 Coordinazione dal professore Uvietta, con la presenza del consulente Centro Santa Chiara, Enrico Bettinello e del musicologo Giordano Montecchi.










19 ottobre Sala Conferenze della Fondazione Caritro, Trento - ore 20.45

XYQuartet
Nicola Fazzini alto sax/ Alessandro Fedrigo bass guitar/ Saverio Tasca vibes/ Luca Colussi drums

XYQuartet si può considerare a tutti gli effetti una band di riferimento del nuovo jazz italiano.
La formazione è nata nel 2011 e ha ormai alle spalle cinque cd (Idea F, XY, Orbite, StraborDante e Quartetto Quartetto, tutti pubblicati da nusica.org) concerti presso molti dei principali festival italiani e una crescente attività all’estero. Ha ottenuto numerosi consensi di critica e pubblico ed è stato premiato nel 2014 e nel 2017 come secondo miglior gruppo italiano dalla rivista Musica Jazz. Al suo attivo annovera interviste nelle maggiori riviste specializzate del settore e numerose recensioni in Italia e all’estero.

XYQuartet si contraddistingue dal vivo per la forza e l’efficacia espressiva con la quale elabora materiali musicali,originali e innovativi, mantenendo un costante equilibrio tra composizione e improvvisazione. Svariate influenze contraddistinguono la musica della band: jazz, contemporanea, minimalismo, elettronica, prog, tutti elementi che confluiscono in un linguaggio peculiare, caratteristico e unico, che fa di XYQuartet una band assolutamente originale nel panorama internazionale.

Appassionati di ricerca musicale ma anche di fantascienza, architettura e letteratura i band leader del progetto Nicola Fazzini e Alessandro Fedrigo amano immaginare che la loro musica sia ispirata e composta da Jon Futuru, un immaginario personaggio frutto della fantasia di Alessandro Fedrigo che vive nello Spazio in un tempo lontano. Questo gioco di estraniazione non è altro che una riflessione sul linguaggio musicale stesso, sui materiali diversi che lo costituiscono e sul significato che questi hanno nella nostra civiltà..
Gli elementi del linguaggio musicale vengono sottratti dal loro contesto storico, geografico, sociale e proiettati in una dimensione altra che diventa un ipotetico futuro extraterrestre.

In questi anni XYQuartet ha realizzato diverse esperienze live tra cui “5Astronauts” un progetto multimediale in collaborazione con il video artista Claudio Sichel, una performance dal titolo StraborDante con ospite John Del Leo e un cd con un quartetto di giovani percussionisti che è stato distribuito con la rivista Jazz It.

XYQuartet ha partecipato ad alcuni dei più importanti fest di jazz in Italia, tra cui ricordiamo Umbria Jazz Winter, Novara Jazz, Centro d’Arte Padova, Ivrea Jazz Festival, Una Striscia di Terra Feconda a Roma, Nel Gioco del Jazz a Bari, Jazz & Wine Of Peace a Cormons, Ferrara Jazz Club, Casa del Jazz a Roma e all’estero ha fatto tour in Svizzera, Austria, Polonia, Olanda, Slovenia, Estonia, Finlandia, Croazia, Lussemburgo e Ungheria.







26 ottobre Sala Conferenze della Fondazione Caritro, Trento - ore 20.45

Bar Tritolo
Nelide Bandello batteria e composizioni / Piero Bittolo Bon sax alto e baritono / Enrico Terragnoli chitarra elettrica e podofono/ Giancarlo Bianchetti chitarra elettrica 7 corde


Una serata in cui i confini tra il jazz, il rock e la musica improvvisata si fanno labili e le pareti delle stanze merceologiche in cui siamo abituati a suddividere e catalogare la musica cascano come scene teatrali di cartone.

Musica senza rete e senza confini, un impeto graffiante quasi low-fi che attinge al versante antieroico del rock, si tinge di malinconiche introspezioni, si sporca le mani con un’attitudine improvvisativa di matrice jazzistica libera dal birignao retorico del revival, inafferrabile ma incredibilmente concreta, cangiante nelle sfumature.
Ingredienti che connotano composizioni spesso articolate, nelle quali giocano un ruolo essenziale l’intensa interpretazione estemporanea dei musicisti e la capacità di manipolare e riplasmare il materiale tematico.
Bar Tritolo è un progetto di Nelide Bandello che ha voluto così riportare a galla la musica della propria formazione giovanile filtrandola attraverso le esperienze compositive e performative dell’età adulta, alla ricerca di un punto di equilibrio e di una sintesi dei linguaggi.

Forti di una lunga collaborazione già sviluppata in numerosi precedenti progetti musicali ed in seno al collettivo El Gallo Rojo, al quale tre di loro appartennero, Bandello, Bittolo Bon, Bianchetti e Terragnoli danno fuoco alle polveri del loro bar preferito.
Un gruppo energico e flessibile, con un piede ben piantato nel rock e l’altro nell’improvvisazione post jazz.








1 novembre  Sala Conferenze della Fondazione Caritro, Trento - ore 20.45
Agorart ensemble

Davide Baldo flauti/ Emanuele Dalmaso clarinetti e sax/ Mattia Grott sax/ Cosimo Colazzo, pianoforte)

Già da subito il jazz ha rappresentato una sfida per la musica colta, filtrato da musicisti di grande personalità in testi sulfurei quanto calcolati che sapevano innestare e stratificare i diversi sperimentalismi. La prospettiva storica consente, da un punto di osservazione che è nell’oggi, di riguardare un lungo itinerario di rapporti, di ritornare alle prime esperienze di contaminazione. Il concerto diventa così un percorso variegato lungo il ‘900 e nel contemporaneo.






9 novembre Sala Marangonerie- Castello del Buonconsiglio, Trento - ore 20.45
Sonata Islands meets Rita Collura- I colori dell'anima
una raccolta di storie e di istantanee sonore. Composizioni e arrangiamenti di Rita Collura

Rita Collura sax soprano, Emilio Galante flauto, Alessandro Bianchini vibrafono, Stefano Colpi contrabbasso, Nelide Bandello batteria

La musica è quel motore invisibile che muove il mondo: ci accompagna durante un viaggio, ci rilassa dopo una lunga giornata, ci da la carica per affrontare una sfida. La musica scandisce gli attimi della nostra vita e regola i battiti del nostro cuore, ci emoziona, ci rende felici, ma soprattutto ci rende vivi.
Secondo alcune ricerche psicologiche la musica è un ottimo mezzo per comprendere la nostra personalità e la nostra psiche. Spesso leggiamo che la musica è lo specchio dell’anima e in effetti è così, riflette quello che abbiamo dentro.
Musica e personalità hanno uno stretto legame. La musica è l’arte di organizzare i suoni nel tempo e nello spazio; proprio come la scultura, la danza o la pittura è in grado di esprimere e di definire l’interiorità di una persona.
La psicologia musicale si occupa da tempo di scoprire cosa spinge le persone ad ascoltare un certo tipo di musica, piuttosto che un altro. Gli studi più interessanti in questo campo sono stati realizzati da Jason Rentfrow professore di psicologia sociale della University of Cambridge e hanno avuto buoni risultati nel dimostrare come la musica definisca il nostro carattere.
La musica suscita emozioni attraverso l’attivazione di diverse aree del cervello, separate tra loro e legate alle immagini, ai ricordi e all’empatia. Il compositore traduce le proprie emozioni, le proprie esperienze, la propria personalità in musica, organizzando così le note, le scale, il ritmo, la dinamica, le pause, in modo da trasmetterla agli ascoltatori che possano raccoglierla e sperimentarla.
“La mia musica è caratterizzata da un’attenta ricerca di suoni, di armonie, di ritmi, al fine di evocare immagini visive e trasmettere stati d’animo ed emozioni. Un caleidoscopio di percezioni, colori, ombre del mondo interiore espresse tramite l’universo armonico. Con le mie composizioni e i miei arrangiamenti ho cercato di dare un originale identità ai brani, pur nella trasversalità di combinazioni e stili, appendendo così ad una solida struttura jazzistica echi di tango, valzer, tarantelle ed altre sonorità etniche e latine”.
“Senza documenti, vaganti e curiosi nell’universo sterminato delle note”









  16 novembre Sala Marangonerie- Castello del Buonconsiglio, Trento - ore 20.45


10/5


Alessandro Bianchini vibrafono/ Marco Micheli  contrabbasso/ Simone Brilli | batteria



Disponibile su cd da venerdì 23 Giugno 2023, "10/5" il nuovo album del vibrafonista e compositore Alessandro Bianchini, prodotto da Lorenzo Vella, direttore dell'etichetta discografica Birdbox Records in collaborazione con Nightingale Studios, sala di incisione della stessa label. 
Il disco è frutto di una ricerca che attraversa un percorso musicale derivante da generi e stili diversi, rispecchiando la formazione di Alessandro Bianchini: dall’accademismo tipico della musica classica per giungere all’improvvisazione, attraverso le sonorità del jazz più tradizionale.
Sono questi gli elementi, potremmo dire ''la cifra'', che hanno caratterizzato in maniera indelebile l’estetica ed il linguaggio musicale del vibrafonista, impreziositi anche da una ricerca costante e minuziosa del dettaglio, che permette di identificare le sue composizioni.





23 novembre Sala Marangonerie- Castello del Buonconsiglio, Trento - ore 20.45
Arowave

Emilio Galante flauto / Stefano Greco aka Fana electronics & samples

Arowave, in uscita il 9 novembre 2023 per Niafunken.
Il duo dall’organico ingannevolmente fragile costruito sul suono apollineo del flauto trasfigura l’esile strumento monodico in un’estasi dionisiaca, monumentale e inaudita. Fana rilegge con vertiginoso live electronics i lavori scritti nell’ultimo trentennio da Galante per flauti acustici mentre Galante reinventa con l’improvvisazione i lavori elettronici di Fana. In mezzo un omaggio incantato a Marco Tutino con le sue “Cose preziose”.