Suoni d'acqua, suoni di vini

Sonata Islands in collaborazione con il Comune di Madruzzo

fra i laghi e le cantine della Valle dei laghi


“Suoni d’acqua suoni di vini” è una rassegna costruito attorno all’idea della residenza di alcuni musicisti nella Casa degli Artisti di Lagolo. Una serie di sei weekend di creatività a contatto con la natura alpina del lago di Lagolo porterà a cinque concerti in quota, o nelle cantine vinicole in valle, nel pomeriggio delle domeniche di giugno e settembre. Gli ensemble coinvolti fanno tutti dell’improvvisazione e della performance la propria cifra creativa. Il linguaggio del jazz è quello che naturalmente più si presta a modificarsi in rapporto simbiotico con l’ambiente che lo ospita. L’appuntamento simbolicamente esemplare è durante il primo weekend di settembre il concerto della Artciphel Orchestra, 17 musicisti che dal giovedì alla domenica prepareranno il loro concerto nei boschi attorno a Lagolo. C’è un rapporto sinergico con l’Associazione Trentino Jazz: verrà ospitata nella Casa degli Artisti di Lagolo l’ensemble del progetto su Sonny Rollins (collaborazione fra Trentino Jazz e Piemonte Jazz). L’ensemble nei giorni di residenza preparerà il programma. Per converso Trentino Jazz offre un importante aiuto nella promozione, tramite i suoi canali (Ufficio Stampa, pagina web, Facebook e promozione su riviste). Il 2 settembre il concerto di Artciphel si terrà anche ad Andalo all'interno di una due giorni di musica e letteratura, assieme al Seminario internazionale sul romanzo (SIR) dell’Università di Trento.


4 giugno ore 16 - Cantina Pisoni, Pergolese
Sonata Islands meet classic
Emilio Galante flauto/ Alessandro Bianchini vibrafono/ Stefano Bianchini contrabbasso/ Thomas Samonati batteria
Il programma in quartetto propone composizioni di Emilio Galante ispirate a grandi autori del Novecento storico come Bartok, Debussy e Stravinsky, intervallate da reinvenzioni di autori come Chick Corea e Astor Piazzolla che a quel Novecento si sono ispirati, in perenne bilico fra scrittura e improvvisazione. I musicisti del quartetto sono tutti educati nell’ambiente accademico ma operano perlopiù in contesto jazzistico: sono abituati a confrontarsi con i linguaggi più disparati, come oggi è sempre più richiesto ad un musicista professionista. I timbri combinati di flauto e vibrafono richiamano naturalmente suggestioni latin jazz.





11 giugno ore 16 - Cantina Toblino, Sarche
MAURIZIO BESTETTI  "BEST BLUES POWER"
Maurizio Bestetti voce e chitarre/ Michael Lösch piano e organo hammond/ Enrico Tommasini batteria
Autentico e mitico bluesman italiano, il chitarrista milanese Maurizio Bestetti è in attività dal 1964: un vero pioniere della sei corde blues nazionale. Ha accompagnato alcuni momenti salienti del blues italiano, facendo parte per cinque anni dal 1970 del gruppo di Cooper Terry, creando poi la Tre Castelli Blues Band assieme a Gigi Cifarelli e Michele Bozza. Questo gruppo fu per un anno la band di casa del Capolinea, il tempio del jazz milanese. Poi Bestetti si è spostato da una band all’altra, dalla Blue Phantom Band a Louisiana Red, Tony Scott, Louis Hayes, Aida Cooper.
In tempi più recenti Bestetti ha dato vita al trio Best Blues Power. Lo spirito vulcanico del chitarrista si rilassa qui sullo stile più tradizionale e meditativo del blues del Delta e di Chicago. Il Blues Power Trio ha messo in curriculum collaborazioni con Louisiana Red, Chicago Bob Nelson, Lincoln Beau Beauchamps, Bob Margolin e numerosi componenti dei celeberrimi Blues Brothers: Blue Lou Marini, John Tropea, Rusty Cloud, Eric Udel, Lee Finkelstein, Larry Farrell.





18 giugno ore 16 - Parco delle Feste, Lagolo
Blue Naif
Fabio Rossato fisarmonica/Mattia Martorano violino/Andrea Boschetti chitarra/Alessandro Turchet contrabbasso
Blue Naïf rinnova una tradizione tipicamente europea inaugurata dal formidabile Jazz parigino degli anni Trenta: lo swing pulsante di chitarra ritmica e contrabbasso, la sovrapposizione dell'idioma afroamericano con il folklore popolare e il valse musette, il virtuosismo e l'enfasi descrittiva di violino e fisarmonica sono gli elementi che meglio descrivono questo progetto, ispirato alle più moderne esperienze artistiche del percorso tracciato da Django Reihardt.  Creazione e stile si rincorrono senza soluzione di continuità tra Hot Jazz, Swing, tempi latini, Musette e Funk, in un repertorio di composizioni originali e arrangiamenti di  brani tradizionali che idealmente ricongiungono Francia e Italia.






  2 settembre ore 17 - Biblioigloo Prati di Gaggia, Andalo
In caso di maltempo: ore 21.15 Palacongressi di Andalo
3 settembre ore 15 - Parco delle Feste, Lagolo
Artchipel Orchestra
Artchipel Orchestra è un progetto in divenire del batterista, compositore e direttore d'orchestra Ferdinando Faraò. L’esperimento Artchipel ha dato risultati eccellenti, apprezzati sia dal pubblico sia dalla critica, tanto che al Top Jazz, il referendum annuale della critica italiana indetto dalla rivista Musica Jazz, è stata insignita del titolo di miglior formazione nel 2012 e si è qualificata al secondo posto nel 2014. Da un repertorio di brani originali, la band è passata ad arrangiamenti propri di composizioni scritte negli anni settanta, ottanta e novanta da Mike Westbrook, Alan Gowen, Fred Frith e Dave Stewart. Nell’autunno 2012 è nato così il primo cd dell’orchestra, «Never Odd or Even», con ospite Phil Miller e note di copertina di Jonathan Coe, nella quali si legge tra l'altro: «Ho sempre pensato che l’aspetto più radicale e interessante di quella musica fosse l’inosservanza delle linee di demarcazione: era sperimentale eppure melodiosa; ti catturava il cervello ma anche il corpo; era complessa ma anche affabile e accessibile (…); qualche volta pareva musica classica suonata da un gruppo pop; qualche altra, jazz suonato da un complesso da camera. I musicisti che la facevano erano geniali compositori e improvvisatori, musicisti di prim’ordine, pieni di talento eppure (...) assolutamente modesti e alla mano».  Il secondo cd dell’Artchipel, pubblicato nel 2014 in allegato al mensile Musica Jazz (che in quell’occasione ha toccato uno dei propri record di vendite degli anni recenti), è totalmente dedicato ad arrangiamenti per big band di brani scritti da Hugh Hopper e Robert Wyatt per i Soft Machine.
Nel 2015-2016 Artchipel Orchestra si è dedicata all’arrangiamento di composizioni della musicista britannica Lindsay Cooper. Per interpretarle dal vivo e registrarle ha arruolato nelle proprie file il batterista Chris Cutler, già assiduo collaboratore della stessa Cooper. Artchipel Orchestra ha suonato nei più importanti festival jazz nazionali ed è stata affiancata da ospiti internazionali del calibro di Keith Tippett, Julie Tippetts, Karl Berger, Ingrid Sertso, Chris Cutler.






  10 settembre ore 17 - Teatro parrocchiale, Pergolese
Mack
Federico Squassabia tastiere, elettronica/ Marco Frattini batteria, elettronica/ feat. Federico Pierantoni trombone
MACK è un vortice di hip hop, neo soul, jazz e avanguardia, creato da tastiere galleggianti, bassi profondi , un trombone urlante e intense tessiture ritmiche.
L’approccio estremamente creativo e la presenza costante di groove sono un tratto distintivo del gruppo.






16 settembre ore 16 - Castel Thun, val di Non
17 settembre ore 15 - Piazza Alcide De Gasperi, Lasino

TTJazz Collective "Like Sonny"
Diego Borotti sax/ Fulvio Albano sax/ Emilio Galante flauto/ Alberto Marsico hammond/ Mirko Pedrotti vibrafono/ Enrico Tommasini batteria
Il TTJazz Collective (TT sta per Trento e Torino) è un sestetto per metà formato da musicisti piemontesi e per metà trentini, frutto della coproduzione fra Piemonte e Trentino Jazz. Qui propone un innovativo approccio al repertorio arrangiando alcune composizioni di Sonny Rollins. Gli appassionati possono riconoscere in questo progetto il modello è quello del SFJazz Collective, l’ottetto di San Francisco che dal 2004 ogni anno crea programmi ispirati a grandi voci del jazz come John Coltrane, Thelonious Monk, Horace Silver. L’idea guida è quella di tendere un filo che lega indissolubilmente il jazz della grande tradizione con i linguaggi contemporanei, con rispetto ma senza tentazioni nostalgiche. L’agile sestetto, compatibile con l’intimità di un jazzclub ma estremamente originale timbricamente è composto da tre fiati, organo hammond, vibrafono e batteria.
Di Sonny Rollins vengono proposti arrangiamenti del collettivo di celebri brani come Oleo, Airegin, Pentuphouse, St Thomas, Doxy…