Lagarina Jazz 2018



Venerdì 15 giugno
Mori, Ristorante-Pizzeria Vecchia Mori, dalle 18.00 alle 21.00, in collaborazione con SuonaMangiaBevi  (a cura della Scuola Musicale dei Quattro Vicariati OperaPrima)
Apericena in Jazz, con presentazione del Lagarina Jazz Festival 2018
Opus One Trio
Matteo Turella chitarra elettrica | Michele Bazzanella basso elettrico | Bruno Miorandi batteria
La formazione Opus One Trio riunisce tre musicisti di pregio della scena regionale, docenti della Scuola Musicale OperaPrima. Matteo Turella, alla pubblicazione del suo primo Cd, “Headache”, fu salutato dalla rivista Musica Jazz come “un chitarrista di vaglia, da includere tra i nostri migliori”. Nel suo stile, che si alimenta schiettamente alla fonte più autentica del blues, si riscontra un’attenzione a tutta la storia della chitarra moderna nel jazz, da Charlie Christian a Jim Hall e John Scofield. Michele Bazzanella ha avuto modo di farsi apprezzare a Lagarina Jazz in occasione dei concerti con il Quintetto di Mirko Pedrotti, con il trombonista Gianluca Petrella. Bruno Miorandi è molto attivo in varie formazioni, tra cui la New Project Orchestra, il quartetto Four on the Floor, il Blue Note Quintet.






Domenica 17 giugno
Mori, Piazzetta in via G. Modena, ore 21.30 – ingresso 10 euro
Hardrada Quartet
Daniel Buch sax baritono e soprano | Antoine Spranger pianoforte Adrian Christensen contrabbasso | Daniele Patton batteria
L’esperienza del quartetto Hardrada proietta una bella luce sulla scena del nuovo jazz europeo: ne sono protagonisti giovani di valore provenienti da quattro Paesi diversi, che hanno incrociato le proprie esperienze nell’ambito dei corsi di specializzazione del “Nordic Master In Jazz”, promossi da Istituzioni quali la Royal Danish Academy of Music di Copenaghen, il Royal College of Music di Stoccolma e la Sibelius Academy di Helsinki.   Giovanissimi, tra i ventiquattro e i ventisei anni, il batterista trentino Daniele Patton, il sassofonista tedesco Daniel Buch, il pianista francese Antoine Spranger e il contrabbassista danese Adrian Christensen hanno dato vita a una formazione ben affiatata ed equilibrata, che mette in luce non solo la preparazione strumentale e solistica di ognuno, ma una forte motivazione all’amalgama della propria esperienza, sia attraverso composizioni originali degli stessi protagonisti, che con l’interpretazione ponderata di brani rappresentativi del repertorio moderno, attinti da maestri come Kenny Wheeler e Joe Henderson. Il quartetto sta ricevendo un riconoscimento del proprio valore attraverso una serie di concerti in tutta Europa: ricordiamo tra l’altro una bella esibizione nella sezione Dolomiti Ski di Trentino Jazz. Proprio lo scorso marzo Hardrada ha registrato alcuni brani in uno studio di registrazione trentino e si appresta dunque alla prima documentazione di un percorso artistico che ci auguriamo sia ricco di soddisfazioni.
foto di Nicola Malaguti






Venerdì 22 giugno
Pilcante (Ala), Ristorante Spaghetteria Amicizia, dalle 18.00 alle 21.00, in collaborazione con SuonaMangiaBevi (a cura della Scuola Musicale dei Quattro Vicariati OperaPrima)
Aperitivo in Jazz
Opus One Trio
Matteo Turella chitarra elettrica | Michele Bazzanella basso elettrico | Bruno Miorandi batteria
 



Venerdì 22 giugno
Ala, Palazzo Pizzini, ore 21.30 – ingresso 10 euro
Duo Gabriele Mirabassi – Roberto Taufic: “Um Brasil Diferente”
Gabriele Mirabassi clarinetto | Roberto Taufic chitarra
Gabriele Mirabassi e Roberto Taufic, due musicisti che il pubblico di Lagarina Jazz conosce molto bene, ci offrono l’occasione di un articolato confronto a distanza. Molteplice, perché Mirabassi si presentò al nostro festival nel 2013, proprio con un organico che affiancava al suo clarinetto virtuoso una chitarra, altrettanto pregiata. Allora l’incontro era con Peo Alfonsi; ora troviamo al fianco del clarinettista umbro la chitarra versatile e brillante di Roberto Taufic, da lungo tempo compagno nelle avventure di Mirabassi. L’altra faccia del confronto a distanza scaturisce dal fatto che lo scorso anno Taufic intervenne al nostro festival in uno splendido concerto, insieme alla voce di Barbara Casini. Sottotraccia scorre sempre il Brasile: “Um Brasil Diferente”, come sottolinea il titolo del Cd pubblicato dal nostro duo nel 2014. Brasile, come fonte di ispirazione fertilissima da tanti anni per Mirabassi, e come terra di adozione per Taufic, che fin da piccolo visse in quel Paese prima di trasferirsi in Italia, assorbendo la molteplice stratificazione culturale che si riflette nella musica e la alimenta. La ricchezza della musica brasiliana è stata scandagliata in profondità dai due musicisti, che si tengono lontani da certo esotismo carioca, incontrando i grandi compositori e le musiche popolari, spaziando nel tempo e nei luoghi geografici tra la canzone e i brani strumentali, interpretando una forma basilare come lo Choro, con la consapevolezza delle molte analogie che lo rendono parente sudamericano del blues. I due musicisti hanno saputo trasferire con forza la propria sensibilità in questa operazione, rendendola al contempo innovativa e autentica.







Domenica 24 giugno
Villa Lagarina, Giardino di Palazzo Libera, biglietto unico per i due concerti, 10 euro
Ore 20,30
Kaleidoscope Quartet (quartetto jazz del Conservatorio Bonporti di Trento)
Maximilian Oberrauch sax alto | Stefano Mosna chitarra elettrica Luciano Sorcinelli basso elettrico | Sebastiano Cecchini batteria
Ore 21,30
Giovanni Falzone Quintet: “Pianeti Affini”
Giovanni Falzone tromba | Filippo Vignato trombone | Fausto Beccalossi fisarmonica | Giulio Corini contrabbasso | Alessandro Rossi batteria

Lagarina Jazz ha già ospitato il trombettista e compositore Giovanni Falzone, presentando nel 2010 il suo lavoro “Around Jimi”, dedicato al grande Hendrix. Ma la fertilità progettuale del musicista ha continuato a sfornare in questi anni nuove proposte di grande interesse, tra cui “Around Ornette”, con il quale ha vinto il Top Jazz nel 2011, e “Requiem Around Requiem” invitato nel 2013 al festival Mito. Nel caso di “Pianeti Affini”, l’energia creativa di Falzone si rivolge alle suggestioni portate dal moto degli astri e dagli straordinari meccanismi planetari. Lo stesso musicista, nelle note al Cd omonimo pubblicato nel 2017, descrive la fonte che ha ispirato questo lavoro: “Mi ha sempre incantato l’equilibrio perfetto tra i pianeti nell’immensità dell’universo. L’obiettivo principale di questo lavoro musicale è stato quello di creare un parallelismo tra le affinità cosmiche e le affinità necessarie all’interno di un gruppo musicale quando si accinge a registrare un progetto, creando così un microcosmo fatto di intesa, relazioni umane e creatività”. Proprio un’affinità forte scaturisce dal lavoro del quintetto, caratterizzato in primo luogo dall’originale e duttile abbinamento dei tre strumenti in front-line: la tromba istrionica di Falzone, il formidabile trombone del giovane e già apprezzato Filippo Vignato, la fisarmonica caleidoscopica di Fausto Beccalossi. A fianco di questi, agisce una solida ed elastica sezione ritmica, con il talento di altri due musicisti ben affermati come Giulio Corini e Alessandro Rossi. Tra le altre affinità di Falzone, ci preme ricordare quella legata al suo esordio di carriera, nella musica colta, con illustri bacchette come Abbado, Sinopoli, Giulini, Chailly.

foto di Vigilio Forelli




Lunedì 25 giugno
Isera, Cortile Palazzo De Probizer, ore 21.30 - ingresso 10 Euro - prenotazione obbligatoria, T. 342 1330005
Barionda

Helga Plankensteiner, Javier Girotto, Florian Bramböck, Giorgio Beberi, sax baritoni | Mauro Beggio, batteria

Barionda concentra nel proprio nome, con un brillante gioco di parole, il senso del progetto: il sax baritono come protagonista, il caos chiassoso di una baraonda e una vigorosa onda musicale. Con quattro sassofoni baritoni e una batteria, il quintetto propone un organico strumentale insolito quanto elettrizzante, scaturito da un’idea di Helga Plankensteiner, volta a riproporre quello scorcio del grande repertorio jazz dove il sax baritono ha avuto un ruolo importante. Come punto di partenza, ecco dunque le splendide composizioni di Duke Ellington, di Charles Mingus e altri brani che hanno visto protagonisti grandi solisti dello strumento, come Gerry Mulligan e Pepper Adams. In front line, insieme alla stessa Plankensteiner e al trentino Giorgio Beberi, troviamo due straordinari solisti molto diversi per approccio, sonorità e fraseggio, come l’austriaco Florian Bramböck e l’italo-argentino Javier Girotto. Questo conferisce alla musica un’ampia tavolozza di contrasti e umori, che bene si sposa con la bella compattezza negli insiemi e la sempre maggiore focalizzazione del progetto. Bramböck si muove con felpata agilità quasi cool e con ironia tagliente, mentre Girotto dà fondo al proprio temperamento latino, dai colori accesi e dalle energiche cellule ritmiche. Dalla prima uscita di due anni fa al festival Lana Meets Jazz, la formazione ha plasmato una propria personalità, armonizzando e valorizzando la dialettica dei contrasti, ampliando il repertorio con nuovi brani originali. L’inserimento recente di un batterista dalla fine duttilità come Mauro Beggio ha conferito alla proposta un motivo in più di coesione e varietà.